La tua cooperativa energetica sostenibile
Area soci | Aderisci ora
Blog #WeForGreen #Share Cibo sostenibile Innovazione sostenibile

Birraverde, la nuova frontiera della sostenibilità

Il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura (Crea) ha portato avanti una ricerca che piacerà molto agli amanti…

17/11/2016

17/11/2016Il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura (Crea) ha portato avanti una ricerca che piacerà molto agli amanti dell’innovazione ambientale e della birra: il progetto Birraverde, che presenta delle soluzioni per recuperare circa il 90 % delle materie prime utilizzate per la produzione della birra (come trebbie, lieviti esausti e acque di processo) con lo scopo di creare biocarburanti.

In particolare, attraverso la “pirolisi” è possibile lavorare le trebbie essiccate e trasformarle in biochar, che è un combustibile totalmente ecocompatibile in quanto “carbon negative”, ovvero sottrae all’atmosfera più carbonio di quanto ne emetta la sua produzione di energia. Il progetto ha decisamente rivelato una soluzione sostenibile per l’ambiente e che può impattare in modo positivo i birrifici (specialmente le micro produzioni artigianali) che la adottino.

2 risposte a “Birraverde, la nuova frontiera della sostenibilità”

  1. Precisiamo: nessuno al convegno sulla filiera brassicola del 26/10 ha affermato che le trebbie “attraverso dei processi chimici” possono essere trasformate in BIOCHAR. infatti la norma in vigore vieta la produzione di BIOCHAR da biomasse lignocellulosiche che hanno subito processi chimici…..al contrario grazie alla “pirolisi” è possibile produrre biochar da trebbie essiccate/disidradate, quindi private della sostanza liquida ( anch’essa recuperabile per altri usi) ma NON sottoposte e o contaminate da trattamenti chimici

    • Grazie Mauro della doverosa precisazione. Abbiamo provveduto a correggere il passaggio inesatto.
      Un saluto

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito è protetto da reCAPTCHA, ed è soggetto alla Privacy Policy e ai Termini di utilizzo di Google.

Altri articoli che potrebbero interessarti