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Che cos’è l’autoconsumo a distanza e come funziona?

Nell’ambito delle energie rinnovabili stanno emergendo negli ultimi anni delle nuove modalità di consumo, sia collettive che individuali.…

30/06/2025

30/06/2025Nell’ambito delle energie rinnovabili stanno emergendo negli ultimi anni delle nuove modalità di consumo, sia collettive che individuali. È il caso dell’autoconsumo a distanza, che a partire dall’anno scorso ha trovato una sua definizione precisa anche grazie a una nuova normativa, a lungo attesa da un numero sempre più elevato di consumatori interessati a sostenibilità ed energie rinnovabili.

Vediamo in questo articolo che cos’è l’autoconsumo a distanza nel dettaglio, come funziona e quali vantaggi ha.

Cos’è l’autoconsumo a distanza?

L’autoconsumo a distanza è una modalità di consumo di energia elettrica rinnovabile che potremmo definire “virtuale”, dal momento che si tratta di un’energia che viene prodotta in un luogo e consumata in un altro: “a distanza” appunto. 

Il GSE (Gestore Servizi Energetici) inserisce l’autoconsumo a distanza tra le tipologie di configurazione dell’autoconsumo diffuso, come definito dal Testo Integrato per l’Autoconsumo Diffuso (TIAD), allegato alla Delibera 727/2022/R/eel dell’ARERA (l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente).

Differenze rispetto all’autoconsumo tradizionale

Normalmente, quando si parla di autoconsumo tradizionale si intende quella forma di consumo tipica di chi possiede, per esempio, un impianto fotovoltaico sul tetto della propria casa. In quel caso, infatti, l’energia prodotta dal proprio impianto viene utilizzata nell’abitazione ad esso collegata, per soddisfare (parzialmente o del tutto) il fabbisogno energetico domestico. 

Al contrario dell’autoconsumo a distanza, quindi, non si tratta di un consumo “virtuale”, in quanto impianto e contatore elettrico sono fisicamente collegati fra loro.

Come funziona l’autoconsumo a distanza?

Dopo aver chiarito cosa si intende quando si parla di “autoconsumo a distanza”, sarà forse più facile comprendere come funziona. In estrema sintesi, potremmo ridurne il meccanismo in 3 punti principali:

  1. Produzione di energia rinnovabile. In questa fase l’impianto (o gli impianti, nel caso ce ne fosse più di uno) a fonti rinnovabili produce energia da destinare al cliente finale;
  2. Distribuzione dell’energia prodotta. L’energia che è stata prodotta viene immessa in una linea elettrica diretta (entro 10 km) o nella rete elettrica nazionale, per arrivare al punto di prelievo;
  3. Consumo dell’energia rinnovabile. L’energia prodotta dall’impianto e consegnata presso l’unità di consumo viene, appunto, consumata per soddisfare le esigenze energetiche del cliente finale.

Come risulta ancora più evidente, essendoci una distanza tra il punto in cui l’energia viene prodotta e quello in cui questa viene consumata, l’autoconsumo a distanza è virtuale e non avviene tutto nello stesso luogo.

I vantaggi dell’autoconsumo a distanza

I vantaggi dell’autoconsumo a distanza sono sicuramente rilevanti. Infatti, l’autoconsumo a distanza è una soluzione che permette di:

  • ridurre l’inquinamento atmosferico. Dal momento che l’autoconsumo a distanza è previsto esclusivamente in relazione alle energie rinnovabili, va da sé che promuove un consumo energetico sostenibile, che va a favore dell’ambiente;
  • risparmiare sulla spesa per l’energia elettrica. Autoconsumare energia permette di abbassare la spesa in bolletta e di ricevere dei contributi economici, previsti per questa configurazione. Nel dettaglio, è previsto il corrispettivo di valorizzazione, definito dall’ARERA e riconosciuto sull’energia autoconsumata e una tariffa premio.
  • avere maggiore indipendenza energetica. Con un sistema come quello dell’autoconsumo a distanza ci si rende meno soggetti alle oscillazioni del mercato, riuscendo così ad affrontarne meglio o cambiamenti improvvisi e i rincari.

Come diventare autoconsumatori a distanza?

Per diventare autoconsumatori a distanza è possibile inviare la richiesta al GSE, esclusivamente per via telematica. Per farlo, naturalmente, è essenziale rispettare i requisiti richiesti dalla normativa di riferimento in materia di autoconsumo e dalle Regole Operative del GSE.

A fare richiesta può essere solo il Soggetto Referente della configurazione, ovvero lo stesso autoconsumatore. Alla richiesta è necessario allegare anche la documentazione relativa agli impianti di produzione sulla quale il GSE procederà alla propria valutazione.

Un’alternativa più semplice

Sebbene l’autoconsumo a distanza possa essere una modalità vantaggiosa, rispondere a tutti i requisiti non è cosa da poco. Per questo, spesso non è facile rientrare nella configurazione e ottenere il via libera dal GSE.

Un’alternativa estremamente valida e più accessibile, per chiunque, è invece il fotovoltaico a distanza. Si tratta di una soluzione che richiede un solo, semplice, requisito: avere un contatore elettrico intestato a proprio nome. Con il fotovoltaico a distanza, si mantiene l’idea dell’autoconsumo a distanza, ma si ampliano le possibilità.

Infatti, scegliendo il fotovoltaico a distanza ci si limita ad acquistare una porzione (o più) di impianto fotovoltaico, dedicato alla produzione di energia rinnovabile. Questi impianti possono essere anche fuori dall’area di cabina primaria del singolo consumatore, proprio grazie alla “virtualità” di questo tipo di autoconsumo. L’acquisto delle porzioni di impianto consente di produrre energia pulita e di autoconsumarla, senza ulteriori complicazioni.

Per i soci e utenti delle Acli di Verona, questa soluzione è ancora più vantaggiosa. Infatti, le Acli di Verona collaborano con la cooperativa energetica WeForGreen, che offre la possibilità di adottare il fotovoltaico a distanza. 

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