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Come investire nella transizione energetica: alcuni consigli

La transizione energetica è al centro di un’attenzione crescente da parte dell’opinione pubblica. C’è chi contribuisce alla sostenibilità…

06/10/2025

06/10/2025La transizione energetica è al centro di un’attenzione crescente da parte dell’opinione pubblica. C’è chi contribuisce alla sostenibilità in ambito energetico consumando energia rinnovabile, chi decide addirittura di produrla. C’è poi chi ha le risorse economiche e la volontà di investire nella transizione energetica.

Ma come si fa? E quali sono i vantaggi? Possono farlo tutti o per molti questo tipo di investimento è inaccessibile? Vediamolo.

Cosa significa investire nella transizione energetica?

Quando si parla di transizione energetica e rinnovabili il termine “investire non copre solo il suo ambito di origine, quello economico-finanziario, ma si estende a contribuzioni anche più semplici e accessibili. Investire nella transizione energetica, in generale, significa contribuire alla crescita delle energie rinnovabili e all’abbandono definitivo dei combustibili fossili.

Ecco perché possiamo dire che tutti possono investire nella transizione energetica, ognuno a suo modo.

Perché investire in energie alternative?

Il settore delle energie rinnovabili è in continua crescita negli ultimi anni. Questo dato si unisce alla spinta sempre maggiore verso la sostenibilità ambientale, richiesta a gran voce da diversi gruppi ambientalisti (tra tutti il movimento Fridays for Future) ma anche da organizzazioni intergovernative come l’ONU (attraverso gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030).

Di conseguenza, la probabilità che questo settore continui a crescere è molto alta e, per questo, l’investimento nella transizione energetica diventa sempre più allettante.

Gli investimenti in energie rinnovabili, se opportunamente valutati, possono inoltre offrire vantaggi notevoli, che fanno bene non solo all’ambiente ma anche alle nostre finanze.

Quindi, perché investire nella transizione ecologica? Per almeno 3 motivi:

  1. salvaguardare il pianeta: consentire la crescita delle energie rinnovabili permette di ridurre le emissioni di CO2 in atmosfera, inquinante dannoso per l’uomo e per la natura;
  2. acquisire indipendenza energetica: alcune modalità di investimento in rinnovabili permettono di slegarsi dal mercato elettrico e avere una maggiore autonomia energetica;
  3. ottenere dei vantaggi economici: come ogni investimento, anche quello nelle rinnovabili implica dei benefici a livello economico.

Quali sono i rischi degli investimenti in energia rinnovabile?

Come ogni settore, anche quello delle energie rinnovabili non è esente da rischi. Tuttavia, a fare la differenza è la modalità con cui si decide di investire.

Come vedremo, investire attraverso azioni, fondi o in generale strumenti utilizzati da chi fa investimenti per professione comporta più rischi, dal momento che maggiore sarà anche il capitale economico che si metterà sul tavolo.

Diversamente, le opzioni più accessibili – fornitura di energia pulita o autoproduzione – non comportano i rischi di un vero e proprio investimento finanziario e possono essere affrontate con molta più tranquillità e facilità.

Come investire nelle energie rinnovabili?

A seconda delle proprie possibilità, esigenze e volontà, è possibile fare un investimento in energie rinnovabili come semplici consumatori, come prosumer o come veri e propri investitori professionisti.

L’ultimo caso è sicuramente quello meno accessibile, in quanto necessita di competenze non solo in ambito finanziario ma anche energetico. Gli strumenti con cui un investitore professionista può sfruttare il mercato delle rinnovabili, infatti, sono azioni, CFD (Contract For Difference), ETF (Exchange Traded Fund). Tutte queste modalità per investire in rinnovabili però sono da valutare solo se si ha una conoscenza e una competenza adeguate e si è ben consapevoli dei rischi di un investimento di questo tipo.

Se invece si vuole investire in energie rinnovabili semplicemente con l’intento di contribuire alla transizione energetica, è possibile:

  • supportare le energie rinnovabili in quanto consumatore, quindi scegliendo un fornitore di energia elettrica green che fornisca energia 100% rinnovabile;
  • far crescere la produzione di energia pulita in quanto prosumer, partecipando quindi alla realizzazione di impianti di produzione rinnovabile.

Investire come prosumer energetico

Il prosumer energetico è colui che, allo stesso tempo, produce e consuma energia pulita, rendendosi così parte attiva nella diffusione delle rinnovabili.

Per diventare prosumer energetici è necessario investire in energia rinnovabile, installando un proprio impianto fotovoltaico oppure, in maniera ancora più pratica, entrando a far parte di una cooperativa energetica.

Le cooperative energetiche – che non sono le Comunità Energetiche Rinnovabili normate dal Decreto CER n. 414/2023 – sono delle società che permettono di consumare energia pulita e di produrla, partecipando alla realizzazione di impianti condivisi.

Nel caso delle cooperative energetiche, quindi, l’investimento si traduce in un contributo economico da destinare all’installazione di un impianto di produzione di energia rinnovabile, che dà poi accesso a una serie di vantaggi e bonus stabiliti e dichiarati dalla cooperativa stessa.

La prima cooperativa energetica in Italia è WeForGreen, nata nel 2011. Questa cooperativa permette di investire in energia rinnovabile proprio attraverso la partecipazione alla realizzazione di impianti fotovoltaici, i quali producono l’energia pulita messa poi a disposizione di tutti i membri della cooperativa.

Il modello WeForGreen permette ad oggi a più di 2.800 persone in tutta Italia di risparmiare in bolletta e di ottenere benefici economici grazie al loro contributo per la crescita delle rinnovabili.

Se vuoi conoscere meglio la cooperativa WeForGreen e scoprire le agevolazioni riservate ai soci e utenti delle ACLI di Verona, clicca qui!

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