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Ecosistema urbano 2020, Legambiente premia le nostre città verdi

Costruito sul comportamento dei centri urbani del nostro Paese, il rapporto quest’anno ha messo sul podio Trento, Mantova…

19/11/2020

19/11/2020Costruito sul comportamento dei centri urbani del nostro Paese, il rapporto quest’anno ha messo sul podio Trento, Mantova e Pordenone.


Il nuovo rapporto Ecosistema urbano 2020 di Legambiente, realizzato in collaborazione con Ambiente Italia e il Sole 24 ore, quest’anno è stato presentato in via telematica e racconta la storia di città che provano a essere sempre più sostenibili, puntando ad un futuro green.

Costruito sul comportamento dei centri urbani nel 2019, assegna una serie di punteggi in base a 18 indicatori distribuiti su sei aree tematiche (aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente urbano, energia) e anticipa che si dovrà inevitabilmente fare i conti con gli impatti dell’emergenza sanitaria sul versante economico, delle scelte politiche, della coesione sociale, anche se potrebbe aver creato i presupposti per una spinta maggiore verso il Green deal.

Dal rapporto emerge che c’è ancora una netta separazione tra Nord e Sud. Sul podio ci sono Trento, Mantova e Pordenone, che si sono distinte per l’attenzione ai servizi, alla mobilità, alle rinnovabili, alla cura di strade e piazze e alla crescita di spazi naturali. Dalla parte opposta chiudono la classifica dei capoluoghi Pescara, Palermo e Vibo Valentia

 “L’Europa – dichiara Stefano Ciafani, presidente di Legambiente – ha destinato al nostro Paese 209 miliardi di euro, una cifra molto importante che non potrà non riguardare le aree urbane, utili anche per il raggiungimento degli obiettivi Onu sullo sviluppo sostenibile al 2030. È qui infatti che si gioca una partita fondamentale per fronteggiare le tre crisi attuali – sanitaria, economica e climatica – e per vincere la sfida della modernizzazione del Paese. L’Italia non può mancare questa occasione irripetibile per rendere le nostre città più moderne, sostenibili e sicure”.

Per avere un’idea si può prendere come esempio quello che succede a Trento, la prima in classifica che “migliora i valori medi complessivi sia per quel che concerne il biossido di azoto (NO2) che per le Pm10 (le polveri sottili)”; che aumenta la raccolta differenziata portandola all’83%, e che riesce a produrre meno rifiuti a testa, passando da 465 chilogrammi per abitante all’anno a 462.

“Le città hanno un ruolo strategico – rileva Chiara Appendino, sindaco di Torino e vicepresidente dell’Anci – porre le città al centro, sia dal punto di vista comunicativo sia degli investimenti infrastrutturali, permette di fare quell’investimento immateriale, culturale, che fa sì che le risorse generino una spinta economica e anche quel cambio di abitudini che ci permette di raggiungere gli Obiettivi dell’Agenda 2030. Nessuna rivoluzione può essere indifferente al cambio di abitudini di ciascuno di noi”.

Foto di cristianafranzini da Pixabay 

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