Smart grid significato, cosa si intende e che vantaggi ha
Il panorama energetico contemporaneo continua a trasformarsi radicalmente. Una delle ultime innovazioni più significative è rappresentata dalle smart…
21/08/2025
21/08/2025Il panorama energetico contemporaneo continua a trasformarsi radicalmente. Una delle ultime innovazioni più significative è rappresentata dalle smart grid: un nuovo modo di produrre, distribuire e consumare energia elettrica.
Infatti, in un momento storico in cui la tematica della sostenibilità energetica sta diventando una priorità assoluta, le smart grid offrono una soluzione tecnologica concreta per integrare le fonti di energia rinnovabile nel Sistema Elettrico Nazionale.
In questo articolo approfondiamo del concetto di smart grid significato, vantaggi e funzionamento.
Indice
Cosa si intende con smart grid?
Il termine smart grid (traducibile come “rete intelligente”) indica l’unione di una rete di distribuzione elettrica a una rete di informazione, che sfrutta delle tecnologie digitali avanzate per gestire efficientemente la rete elettrica e consentire un uso più razionale dell’energia.
Le reti intelligenti smontano il paradigma delle reti tradizionali, caratterizzate da un flusso unidirezionale di energia, che dalle centrali veniva distribuita ai consumatori. Con le smart grid, infatti, il flusso diventa bidirezionale: la generazione di energia è distribuita – non più centralizzata – e può essere localizzata anche in nodi periferici della rete.
Caratteristica peculiare delle smart grid è, inoltre, la capacità di adattarsi dinamicamente alle variazioni di domanda e offerta energetica, riuscendo a gestire perfettamente l’integrazione con le fonti di energia rinnovabili.
Com’è strutturata una rete intelligente?
Per funzionare, una smart grid è composta da diversi elementi chiave:
- smart meter (contatori intelligenti): dispositivi che permettono la registrazione in real time dei consumi e li comunicano automaticamente al gestore di rete;
- sensori e sistemi di monitoraggio: elementi che riescono a rilevare lo stato della rete, identificare eventuali anomalie e segnalarle tempestivamente;
- sistemi di comunicazione avanzati: lo scambio di dati tra i vari nodi della rete avviene secondo protocolli specifici (come lo IEC 61850, standard per la progettazione dei sistemi di automazioni per le sottostazioni elettriche) e sistemi IoT (Internet of Things);
- software gestionali: programmi che sfruttano anche l’Intelligenza Artificiale per analizzare dati e ottimizzare il funzionamento dell’intero sistema.
Normativa europea e italiana sulle smart grids
L’Unione Europea ha riconosciuto nelle reti intelligenti uno strumento essenziale per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile previsti dall’Agenda 2030. In particolare, la direttiva 2019/944/UE ha definito il perimetro normativo all’interno delle quali si inserisce e viene regolato lo sviluppo delle smart grid, stabilendo che entro il 2030 almeno l’80% dei consumatori europei dovrà dotarsi di contatori intelligenti per il calcolo dei consumi elettrici.
In Italia, la direttiva europea è stata accolta anche dall’ARERA, che ha definito delle procedure (con la delibera ARG/elt 39/10) per la selezione di progetti pilota sulle reti di distribuzione, per incoraggiare lo sviluppo di smart grid e promuovere l’utilizzo di energia pulita.
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Le smart grid in Italia
L’Italia ha un primato mondiale: è stata la prima nazione al mondo, nel 2006, a dotarsi di smart grid su scala nazionale. Il merito fu del progetto Grid4EU di e-distribuzione, che permise lo sviluppo di un sistema di controllo innovativo per gestire la generazione distribuita di energia.
Oggi, anche il PNIEC (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima) riconosce le smart grid come tassello utile al raggiungimento della Net Zero al 2030 e stanno crescendo gli investimenti per la digitalizzazione della rete elettrica nazionale.
Come funzionano le smart grid?
Il funzionamento di una smart grid si distingue dalla rete tradizionale innanzitutto per la bidirezionalità del flusso di energia. Questo significa che la distribuzione dell’energia avviene non solo dalle centrali agli utenti finali, ma anche in senso contrario. Inoltre, insieme all’energia viaggiano anche dati e informazioni utili ad aumentare l’efficienza dell’intera rete.
L’aspetto essenziale, quindi, rimane la generazione distribuita, che si oppone alla generazione centralizzata delle reti elettriche tradizionali.
Per capire meglio come funzioni una smart grid potremmo individuare 3 fasi cruciali: il monitoraggio continuo, la gestione e comunicazione bidirezionale e l’automazione dei processi.
Un monitoraggio continuo – possibile attraverso sensori distribuiti che misurano parametri come tensione, corrente, frequenza e qualità dell’energia – permette di mantenere sotto controllo lo stato della rete.
La gestione e la comunicazione bidirezionale, invece, permettono la raccolta di informazioni ma anche l’invio di comandi e segnali di controllo ai vari nodi della rete. Per esempio, se viene rilevato un picco di produzione da un impianto fotovoltaico, questo può essere segnalato per permettere al sistema di ridistribuire l’energia o attivare i sistemi di accumulo.
L’automazione dei processi, infine, consente l’analisi dei dati raccolti e le conseguenti decisioni per migliorare costantemente l’efficienza dell’intera rete.
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Vantaggi delle smart grids
Le reti intelligenti, grazie alla loro tecnologia avanzata e all’integrazione con le energie rinnovabili, sono uno strumento indispensabile anche per la transizione energetica.
I primi vantaggi che offrono sono infatti proprio di tipo ambientale, dal momento che permettono di:
- integrare e gestire con maggiore semplicità la produzione di energia da fonti rinnovabili;
- ridurre le emissioni di CO2 grazie all’ottimizzazione dei flussi energetici;
- promuovere l’autoproduzione e l’autoconsumo di energia pulita;
- supportare la mobilità elettrica grazie a una gestione efficace delle stazioni di ricarica.
Ma i vantaggi delle smart grid non si limitano alla sostenibilità ambientale. In ambito economico, esse permettono una significativa riduzione dei costi operativi tramite:
- l’ottimizzazione automatica dei flussi energetici, con conseguente riduzione delle perdite di rete;
- la gestione predittiva della manutenzione, che evita guasti e malfunzionamenti;
- il miglioramento dell’efficienza complessiva del sistema elettrico;
- la riduzione dei picchi di domanda attraverso una gestione smart dei carichi di produzione energetica.
Infine, dal punto di vista sociale le smart grid consentono di rendere più democratico e diffuso l’accesso alla produzione di energia rinnovabile.
L’importanza dei prosumer per le reti intelligenti
Parlando di democratizzazione non si può non citare la figura del prosumer, attore fondamentale in questo scenario.
Il concetto di prosumer energetico – che possiamo sintetizzare come un consumatore che è anche produttore di energia – incontra quello di smart grid nella misura in cui permette un ribaltamento della classica distribuzione dell’energia “dall’alto”.
Se il consumatore inizia a produrre e autoconsumare la propria energia, magari anche ridistribuendo quella in eccesso, ecco che lo schema si capovolge: la distribuzione di energia arriva anche “dal basso”.
Nelle smart grid, i prosumer – se gestiti con criterio – possono permettere un bilanciamento più snello tra domanda e offerta a livello locale, una riduzione delle perdite di rete grazie alla vicinanza tra punto di produzione e punto di consumo e un’ottimizzazione nell’utilizzo delle infrastrutture di rete già esistenti.
Oltre la smart grid: le cooperative energetiche
Le smart grid sono una realtà da costruire a più mani, con la partecipazione sia dei consumatori, sia delle aziende attive nel settore energetico, sia delle stesse istituzioni.
Ma nell’attesa che diventino una soluzione sempre più consolidata e diffusa, i consumatori hanno il potere di cambiare le cose e di iniziare a ribaltare quel classico meccanismo che li rende solo fruitori passivi, per diventare invece protagonisti della transizione energetica.
Questo è possibile grazie a modelli sostenibili e partecipativi come le cooperative energetiche, che permettono a chiunque di diventare prosumer, iniziando così a produrre e autoconsumare la propria energia pulita.
La prima cooperativa energetica d’Italia: WeForGreen
In Italia, il primo modello di cooperativa energetica nasce con WeForGreen. Dal 2011, WeForGreen riunisce persone da tutta Italia, per produrre energia 100% rinnovabile e trasformare il modo in cui guardiamo alla transizione energetica.
Oggi sono oltre 2.800 i soci che si sono uniti alla cooperativa WeForGreen: energia pulita a una tariffa conveniente e con tutti i benefici economici derivanti dall’autoproduzione energetica.
WeForGreen è accessibile a chiunque: se vuoi maggiori informazioni, non esitare a contattarci oppure scarica la nostra guida gratuita per avere maggiori informazioni sulla cooperativa e su come funziona.
