La tua cooperativa energetica sostenibile
Area Soci | Aderisci a WeForGreen
Innovazione sostenibile Progetti sostenibili

Da terra e batteri, batterie biologiche

Dopo i primi test emergono le potenzialità delle fuel cell microbiche. Tra le soluzioni più innovative dello scorso…

05/11/2020

05/11/2020Dopo i primi test emergono le potenzialità delle fuel cell microbiche.


Tra le soluzioni più innovative dello scorso decennio ci sono le fuel cell microbiche che tornano a far parlare di sé a seguito di una serie di esperimenti. Il primo è quello condotto da un gruppo di ingegneri dell’Università di Bath, in Inghilterra, che si sono concentrati sulla particolare classe di MFC basate sul suolo.

Queste celle generano energia dall’attività metabolica di batteri elettrogeni naturalmente presenti nel suolo e in grado di trasferire elettroni all’esterno delle loro cellule.

Il team ha valutato le potenzialità di queste batterie biologiche, economiche e semplici, nell’alimentazione di un reattore che purifica l’acqua in un remoto villaggio di pescatori, nel nord-est del Brasile. In collaborazione con un gruppo di geografi dell’Universidade Federal do Ceará e di chimici dell’Universidade Federal do Rio Grande do Norte, gli ingegneri inglesi hanno dimostrato che attraverso questa tecnologia si possono purificare circa tre litri di acqua al giorno; abbastanza da coprire il fabbisogno giornaliero di acqua di una persona.

Il sistema è costituito da due elettrodi a base di carbonio posizionati a una distanza fissa e collegati ad un circuito esterno. L’anodo è sepolto nel terreno, mentre il catodo, è esposto all’aria. I batteri elettrogeni popolano la superficie dell’anodo e quando “consumano” i composti organici presenti nel suolo, producono elettroni. Questi vengono trasferiti dall’anodo al catodo tramite il circuito esterno, generando elettricità.

Un altro progetto interessante nato nel settore delle batterie biologiche è quello di Bioo, giovane start up spagnola. La società sta sfruttando una Plant-Microbial Fuel Cell (PMFC), che produce elettricità mediante sintesi batteriologica della materia organica prodotta durante la fotosintesi delle piante.

A partire da questa soluzione l’azienda sta sviluppando un pannello vegetale che genera e fornisce energia dalla natura per illuminare impianti di parchi e giardini. Installato sottoterra, si adatterà visivamente al paesaggio e produrrà costantemente elettricità durante il giorno e la notte. Lo studio e sviluppo di questa soluzione è stata co-fianziata dalla Commissione Europea nell’ambito del quadro H2020. 

Foto di Hans Braxmeier da Pixabay 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito è protetto da reCAPTCHA, ed è soggetto alla Privacy Policy e ai Termini di utilizzo di Google.

Altri articoli che potrebbero interessarti

Progetti sostenibili

L’accumulo di energia? Batterie o sharing

22/05/2014 Secondo una tendenza che si sta sempre più delineando in Italia ed in Europa, per un accumulo domestico dell'energia rinnovabile ci sono due soluzioni: le batterie oppure le cooperative. Due soluzioni apparentemente distanti, ma che hanno un filo comune: la massimizzazione dell'autoconsumo. L'analisi parte dal fatto che il fotovoltaico, tecnologia per l'autoproduzione di energia più diffusa tra i cittadini, produce nelle ore diurne. Ore nelle quali spesso il consumo domestico è basso e per questo buona parte dell'energia prodotta viene immessa in rete e non autoconsumata. Da un campione di impianti domestici, è emerso che il 48% dell'energia prodotta non viene consumata. Spreco? No sicuramente, in quanto viene comunque immessa nel sistema elettrico energia pulita, ma per il proprietario dell'impianto fotovoltaico il beneficio dell'autoproduzione viene meno.

Continua