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Intervista a Dirk Vansintjan: le cooperative energetiche in Europa

Le cooperative energetiche sono un fenomeno che si sta rapidamente diffondendo in Europa. A testimonianza di questo fatto,…

20/10/2016

20/10/2016Le cooperative energetiche sono un fenomeno che si sta rapidamente diffondendo in Europa. A testimonianza di questo fatto, riportiamo qui di seguito la traduzione di una parte dell’intervista a Dirk Vansintjan, presidente di REScoop.eu, la federazione europea delle cooperative energetiche. L’articolo originale è stato scritto da Frédéric Simon e pubblicato a questo link da EurActiv.com.

Giornalista (D): Qual è la situazione attuale delle cooperative energetiche in Europa?

Dirk Vansintjan (R): Alcuni stati membri hanno introdotto un contesto favorevole per permettere ai cittadini di assumere un ruolo attivo nella transizione energetica. In Germania, 800 cooperative sono apparse negli ultimi 10 anni, nei Paesi Bassi il fenomeno è altrettanto veloce, oggi ce ne sono centinaia.

E questo è dovuto al contesto normativo favorevole introdotto dai governi. Allora oggi, se le direttive verranno riviste a livello europeo, ad esempio la Direttiva per l’Energia Rinnovabile, è evidente che la Commissione Europea dovrà creare uno spazio per i cittadini e le loro iniziative.

D: A partire dall’esperienza di questi paesi, quali sono le ragioni principali che incoraggiano l’emergere di cooperative energetiche?

R: Se si guarda alla Germania ad esempio, c’erano degli incentivi favorevoli che facevano in modo che fosse particolarmente vantaggioso investire. Ed i tedeschi avevano fiducia nel fatto che il loro governo non avrebbe imposto misure retroattive per tagliare i profitti. Quindi nei paesi dove la fiducia si è combinata con un quadro normativo favorevole per i cittadini e le loro iniziative, i cittadini hanno realmente agito e investito nella transizione energetica.

D: Ma quali sono i benefici per la società intera? La produzione di energia decentralizzata e in piccola scala è più efficiente rispetto al tradizionale sistema di generazione di energia su larga scala proveniente dalle grandi compagnie?

R: Il problema – e da questo punto di vista facciamo squadra con i comuni – è che a volte le rinnovabili a livello locale sono un po’ più costose rispetto al gas che viene dalla Russia, quando il prezzo del gas è basso. Ma anche allora ha senso tornare alle rinnovabili perché così il denaro non scorre fuori dai nostro comuni – fuori dalla nostra economia, dall’Europa – e si accumula. Quindi se noi utilizziamo il vento e lo trasformiamo in elettricità pulita, e questo è proprietà dei cittadini, allora il profitto resta locale. Questo è il punto, e adesso che la tecnologia si è evoluta e i pannelli fotovoltaici sono molto convenienti, è fattibile per tutti gli europei di metterli sui loro tetti, e dovrebbero farlo.

(…)

D: Questo significa che il modello delle grandi compagnie energetiche è obsoleto? O possono coesistere accanto alle cooperative di energia?

R: Credo che saremo in grado di convivere. Le utility dovrebbero concentrarsi di più sull’industria, considerando che i cittadini e le comunità locali saranno in grado di badare autonomamente ai propri fabbisogni energetici in futuro.

D: Qual è la maggiore resistenza che vede nella diffusione più ampia di questo modello?

R: È normale che le grandi compagnie energetiche non vogliano perdere il mercato. Ma con la liberalizzazione del mercato che sta andando avanti da 13 anni nelle Fiandre, ad esempio, la quota di mercato del precedente monopolista è scesa dal 90% al 40%. Questo fenomeno non si fermerà e quando le persone cominceranno ad autoprodursi la maggior parte della propria energia, agiranno di conseguenza. Nei prossimi anni compreremo machine elettriche, a casa avremo batterie di accumulo. I cittadini saranno molto attivi ed è compito delle cooperative energetiche e altre iniziative energetiche ad aiutarli a realizzare questo.

D: Quali sono le vostre aspettative a livello europeo?

R: In sintesi, vogliamo un contesto normativo che dia ai cittadini spazio per investire il loro denaro nella transizione energetica.

 

L’articolo originale di Frédéric Simon è apparso su EurActiv.com il 28 settembre 2016 con il titolo: “Co-op chief: People can produce most of their energy themselves”

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