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Turismo sostenibile

Cos’è l’overtourism, perché è un problema e come combatterlo

Nel periodo estivo si aggrava ulteriormente un problema che ormai affligge moltissimi luoghi nel mondo: l’overtourism. Web, social…

24/07/2025

24/07/2025Nel periodo estivo si aggrava ulteriormente un problema che ormai affligge moltissimi luoghi nel mondo: l’overtourism. Web, social e una standardizzazione crescente anche in ambito viaggi hanno creato un turismo di massa che, oggi, rappresenta una delle sfide più complesse per la sostenibilità ambientale e sociale.

Parliamo quindi di che cos’è l’overtourism, quali sono le conseguenze per il pianeta e come possiamo contribuire al cambiamento, per andare verso un turismo più sostenibile e responsabile.

Cos’è l’overtourism: definizione e caratteristiche

L’overtourism (in italiano chiamato anche “iperturismo” o “sovraturismo”) si verifica quando il numero di visitatori in una determinata destinazione supera la capacità di carico sostenibile del territorio.

L’Organizzazione Mondiale del Turismo definisce l’overtourism come «l’impatto […] su una destinazione, o parti di essa, che influenza eccessivamente e in modo negativo la qualità della vita percepita dei cittadini e/o la qualità delle esperienze dei visitatori».

Questo “sovraccarico umano” causa impatti negativi sull’ambiente, sulla comunità locale e sull’esperienza turistica stessa. Non si tratta di un semplice sovraffollamento: l’overtourism rappresenta un vero e proprio squilibrio sistemico che compromette la qualità della vita dei residenti e la conservazione delle risorse naturali e culturali.

Caratteristiche chiave dell’overtourism

Il fenomeno dell’overtourism si manifesta attraverso diversi indicatori chiave:

  • congestione del traffico
  • aumento sproporzionato dei prezzi degli alloggi 
  • deterioramento dei siti turistici 
  • pressione eccessiva sui servizi pubblici 
  • perdita dell’autenticità culturale locale
  • malcontento dei residenti

L’overtourism non colpisce solo durante l’alta stagione, ma può diventare un problema cronico che trasforma intere città in aree invivibili sia per gli abitanti che per i turisti.

Perché l’overtourism è un problema urgente?

Questo iperturismo rappresenta una minaccia per la sostenibilità ambientale e sociale: i risultati li stiamo già vedendo oggi, in molte zone del mondo.

Conseguenze ambientali

Le prime conseguenze da considerare sono quelle che colpiscono l’ambiente. L’eccesso di turismo, infatti, accelera il degrado degli ecosistemi locali. L’erosione dei sentieri, l’inquinamento atmosferico e acustico, la produzione massiva di rifiuti e il consumo eccessivo di risorse idriche ed energetiche compromettono irreversibilmente la bellezza e l’integrità dei luoghi visitati.

Questo accade anche a causa del comportamento irresponsabile di un gran numero di turisti. La corsa al punto panoramico o all’elemento più “instagrammabile” diventa spesso la priorità, a discapito della salvaguardia dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi.

In questo senso, l’iperturismo distrugge ciò che dovrebbe valorizzare.

Conseguenze socio-culturali

Anche le persone vengono danneggiate dall’overtourism. Un flusso troppo intenso di turisti in una località di dimensioni ridotte, per esempio, causa numerosi disagi:

  • pressione e sovraffollamento delle infrastrutture locali
  • sistemi di trasporto congestionati e insufficienti
  • gestione dei rifiuti difficoltosa e rallentata, con conseguente disordine urbano e possibili danni paesaggistici
  • scarsità di risorse alimentari e idriche

Nella maggior parte dei casi, la località turistica tenderà a offrire maggiori risorse al turista, anche togliendole – se necessario – all’abitante. Questo non fa altro che peggiorare la situazione: il turismo di massa crescerà ulteriormente, in parallelo all’insoddisfazione dei residenti.

Anche dal punto di vista culturale, l’overtourism crea un danno non indifferente. Le tradizioni locali vengono commercializzate e spesso distorte per soddisfare le aspettative dei turisti, mentre l’identità autentica dei luoghi si dissolve gradualmente. Questo processo impoverisce non solo le comunità locali, ma anche l’esperienza turistica stessa, che diventa sempre più standardizzata e superficiale.

Esempi di overtourism: Barcellona, Venezia

L’overtourism ci tocca da vicino. Non si tratta di un problema limitato a poche grandi città: tutte le meta più gettonate dai turisti, oggi diventano potenziali vittime di quel sovraffollamento turistico che distorce la bellezza di qualsiasi luogo.

Esempio emblematico, di cui si è parlato tanto di recente, è Barcellona. Città diventata meta turistica gettonatissima grazie all’avvento dei voli low cost, ha visto crescere il numero di turisti in maniera esponenziale. La capitale catalana riceve oltre 30 milioni di visitatori all’anno, un numero che supera di gran lunga la capacità di accoglienza sostenibile. 

Molti quartieri sono diventati invivibili per i residenti, che nel 2024 hanno espresso con forza il loro dissenso. Manifestazioni con slogan come “Tourists go home” testimoniano la frustrazione di una popolazione che vede la propria città snaturarsi e diventare un luna park per turisti.

Ma anche in Italia questo problema è molto sentito. Pensiamo a Venezia, che ormai ha pochissimi residenti ma accoglie oltre 25 milioni di turisti all’anno. Città come queste si svuotano, perdendo la loro identità. Diventano fossili di se stesse, fermandosi in un tempo che non è il loro, ma è solo quello più adatto per attirare e far divertire i turisti. Una sorta di parco a tema senza biglietto d’ingresso.

Come combattere l’overtourism

Combattere l’overtourism significa non viaggiare più? Assolutamente no. Significa viaggiare con consapevolezza, riscoprendo il piacere di scoprire l’autenticità delle cose, con i loro pregi e difetti.

Per essere un turista responsabile, prova a:

  • evitare le mete che vanno di moda. Cerca di evitare i luoghi in cui c’è già tanta pressione turistica, scegliendo mete alternative, meno conosciute e meno “social”;
  • evitare gli itinerari mordi-e-fuggi. Viaggiare non significa collezionare punti su una mappa. Cerca di organizzare viaggi lenti, che ti permettano di esplorare i luoghi e scoprire davvero la loro autenticità;
  • usare mezzi di trasporto eco-friendly. Molte mete meravigliose sono a poca distanza da noi. Cerca di utilizzare il treno, gli autobus o soluzioni come il car sharing, invece dell’aereo;
  • scegliere alloggi sostenibili e locali. Evita le grandi catene alberghiere e gli appartamenti Airbnb, supportando le strutture ricettive locali come B&B e agriturismi;
  • adottare un comportamento responsabile e rispettoso. Ricorda sempre che nessun luogo è lì per il tuo divertimento. Rispetta sempre gli usi e costumi locali, informati sulla cultura locale e non turbare gli equilibri dei posti che visiti;
  • sensibilizzare amici e parenti. Fai riscoprire agli altri la bellezza dei viaggi sostenibili, così da diffondere atteggiamenti virtuosi e ridurre l’overtourism.

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