Alimenti a basso impatto: come sceglierli e perché farlo
Mangiare è un’azione naturale, che facciamo fin dai primissimi attimi della nostra vita. È un gesto che scandisce…
26/06/2025
26/06/2025Mangiare è un’azione naturale, che facciamo fin dai primissimi attimi della nostra vita. È un gesto che scandisce momenti di gioia, di condivisione, di convivialità. Ma è anche un aspetto che incide sulla nostra salute e su quella del nostro pianeta.
Anche quando si parla di cibo, infatti, si può parlare di impatto ambientale: alcune abitudini alimentari sono negative per l’ambiente e aggravano le condizioni già critiche del nostro pianeta.
Come fare quindi a ridurre il proprio impatto anche a tavola? Lo vediamo in questo articolo.
Perché il cibo ha un impatto ambientale?
Parlare di inquinamento non significa solo riferirsi alle industrie, alla dispersione di rifiuti, al fumo di combustione delle automobili. Agricoltura e allevamento, infatti, sono responsabili di circa un terzo delle emissioni globali di gas serra.
Gli allevamenti di bestiame, soprattutto quelli intensivi, producono grandi quantità di metano, gas serra particolarmente inquinante. In più richiedono vasti terreni, grandi quantità di mangime e grossi volumi d’acqua. A questo si aggiunge naturalmente l’aspetto etico: gli animali vengono sfruttati e spesso maltrattati da un’industria che pensa sempre più al profitto e meno alla morale.
L’agricoltura, dal canto suo, fa ancora largo uso di pesticidi e fertilizzanti chimici che, se da un lato assicurano una produttività più elevata, dall’altra inquinano il suolo e le falde acquifere.
La filiera viene resa ancor più inquinante dal sistema dei trasporti e dalla conservazione degli alimenti. Oltre alle emissioni causate dai carburanti, refrigerazione e imballaggi di plastica contribuiscono all’impatto negativo della produzione alimentare sul pianeta.
Infine, da non dimenticare è il problema dello spreco alimentare. Secondo le più recenti statistiche, ogni italiano spreca in media 79 kg di cibo all’anno con un costo di quasi 400 € a persona. Ciò significa buttare al vento tutte le risorse utilizzate per la produzione e generare un surplus di rifiuti.
Quali sono gli alimenti a basso impatto?
I cibi hanno un impatto diverso a seconda della loro filiera di produzione. L’impatto di un alimento quindi varia sia in base al tipo di alimento stesso (carne, verdura, cibi preconfezionati) sia in base al tipo di produzione (biologica, intensiva, km 0).
Per semplificare, potremmo fare la seguente distinzione:
- alimenti a basso impatto: legumi (lenticchie, fagioli, ceci), cereali integrali, frutta e verdura di stagione e locale, frutta secca e semi;
- alimenti a medio impatto: uova, formaggi freschi, pollame;
- alimenti a elevato impatto: carne rossa (manzo, agnello), formaggi stagionati, prodotti importati fuori stagione.
Ad esempio, per produrre 1 kg di carne bovina si emettono in media 27 kg di CO₂ equivalente, mentre per 1 kg di lenticchie si parla di circa 0,9 kg di CO₂. Inoltre, un solo hamburger di manzo può richiedere fino a 2.500 litri d’acqua.
Consigli pratici per mangiare in modo più sostenibile
Ridurre l’impatto della tua dieta è semplice e non richiede rinunce o particolari stravolgimenti. Il segreto sta nel preferire alimenti a basso impatto e nel recuperare quelle sane abitudini che ci suggerivano le nostre nonne (mangiare sì, ma senza eccessi).
Inizia con questi accorgimenti:
- Riduci il consumo di carne (soprattutto rossa). Non ti chiediamo di diventare vegetariano o vegano, ma semplicemente di ridurre la quantità di carne che mangi ogni settimana. Secondo una recente ricerca pubblicata su Nature Food a marzo 2025, la quantità perfetta di carne da mangiare sarebbe pari a 255 grammi alla settimana (comprendendo solo carne di suino e pollame);
- Integra la tua dieta con legumi e proteine vegetali. Una dieta equilibrata prevede un giusto equilibrio di nutrienti, che possono essere assunti anche attraverso i legumi, le insalate, le alternative vegetariane come i burger verdi, ecc.
- Scegli prodotti a km 0 e di stagione. Per quanto possa essere allettante mangiare fragole anche a gennaio, è importante rispettare la stagionalità degli alimenti. Inoltre, cerca di comprare prodotti locali, che non arrivino dall’altra parte del mondo;
- Attenzione agli imballaggi inutili. Purtroppo alcuni prodotti spesso sono imballati in monoporzioni di plastica che rendono anche i prodotti più sostenibili… non più sostenibili. Compra quindi prodotti sfusi o cerca di preferire gli imballaggi in bioplastica o materiali riciclati;
- Evita lo spreco alimentare. Non comprare più di quello che ti serve. Acquista meno, ma magari più spesso, in modo da poter mangiare sempre alimenti freschi e genuini, che non finiscano nella spazzatura.
Il cambiamento inizia dalle piccole cose. Metti già in pratica questi consigli? Ne hai altri da suggerirci? Dicci tutto con un commento!