Bolletta luce troppo alta: cosa fare, cause e soluzioni
Hai ricevuto una bolletta luce troppo alta e non riesci a capire il perché? Sei in dubbio se…
04/09/2025
04/09/2025Hai ricevuto una bolletta luce troppo alta e non riesci a capire il perché? Sei in dubbio se pagarla o meno perché sospetti che ci sia stato qualche errore o si tratti di una truffa?
Capita a molti di ricevere una bolletta dell’energia elettrica anomala, con un importo da pagare decisamente troppo alto. Una notizia del genere può mettere in crisi le finanze domestiche; ma non sempre tutto è perduto.
In questo articolo vediamo quali possono essere le cause di una bolletta luce troppo alta, come comportarsi in questi casi, quando e come fare reclamo, insieme a una soluzione definitiva per evitare brutte sorprese.
Indice
Principali cause di una bolletta luce troppo alta
Una bolletta luce altissima non è sempre conseguenza di consumi eccessivi. Le cause possono essere molteplici e, spesso, non dipendono nemmeno da noi consumatori. Un motivo in più per restare vigili e informati, in modo da affrontare queste situazioni nel modo più corretto e consapevole possibile.
Se la tua bolletta ti sembra troppo cara ma i tuoi consumi non sono cambiati, ecco quali potrebbero essere le cause:
- errori di fatturazione. Può capitare che i fornitori registrino in fattura (cioè in bolletta) dei dati errati, degli importi scorretti, delle tariffe diverse da quelle sottoscritte, ecc. Questo tipo di errori possono essere anche fatti in buona fede, a causa di problemi tecnici o difficoltà gestionali;
- doppia fatturazione. Un caso particolare di errore di fatturazione, in cui avviene che l’importo corretto da pagare venga fatturato due volte, raddoppiando la spesa per il consumatore;
- letture stimate dei consumi. La maggior parte dei fornitori di energia basa la propria fatturazione su una stima dei consumi del cliente, calcolata tenendo conto dello storico e dei dati su fornitura e contatore. Questo meccanismo di “anticipo” sui consumi effettivi può portare a bollette alte, che dovrebbero poi essere compensate nei periodi successivi, anche se non sempre ciò avviene;
- malfunzionamenti del contatore. Anche se accade di rado, un malfunzionamento del contatore può portare a letture dei consumi errate e a conseguenti addebiti anomali;
- servizi aggiuntivi non richiesti o comunicati. In certi casi, alcuni fornitori poco trasparenti addebitano ai consumatori dei servizi aggiuntivi, senza però aver ricevuto richiesta o autorizzazione da parte del cliente e, talvolta, persino senza averglielo comunicato;
- modifiche unilaterali del contratto. Se la tariffa subisce un aumento, in seguito alla modifica del contratto di fornitura da parte dell’operatore energetico, il consumatore troverà un costo più oneroso in bolletta. Se correttamente comunicata, questa modifica lascia al consumatore la possibilità di reagire – ad esempio con un cambio fornitore – ma in caso contrario porta a spiacevoli sorprese e spese impreviste;
- truffe energetiche. Sempre più frequenti, le truffe sull’energia elettrica portano all’attivazione di contratti fraudolenti a discapito delle finanze delle vittime.
In tutti questi casi, il consumatore non ha colpa e può tutelarsi da una spesa eccessiva segnalando l’errore o facendo ufficiale reclamo.
Tuttavia, è bene ricordare che anche lo stesso prezzo dell’energia può causare un aumento in bolletta, spesso significativo.
Cosa fa salire il prezzo dell’energia?
Il costo dell’energia è influenzato da diversi fattori macroeconomici, che possono incidere direttamente o indirettamente sulla nostra bolletta. Infatti, il prezzo di riferimento, cioè il PUN Index GME, condiziona le tariffe proposte dai fornitori energetici e – di conseguenza – anche la spesa degli utenti finali.
Il PUN Index GME varia in base ai costi delle materie prime, alle dinamiche geopolitiche internazionali, alle politiche energetiche nazionali, solo per citare alcuni fattori.
Per approfondire, ti suggeriamo la lettura dell’articolo “Cos’è il PUN Index GME? Come cambia il prezzo dell’energia”.
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Quanto si dovrebbe pagare mensilmente in bolletta?
Avere un termine di paragone è sempre utile per capire se siamo o meno in linea con il livello di consumo energetico standard.
Secondo i dati dell’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente), in Italia le famiglie composte da 3/4 componenti registrano in media un consumo elettrico annuo pari a 2.700 kWh. Ciò si dovrebbe tradurre in una spesa mensile in bolletta compresa tra gli 80€ e i 120€ al mese.
Il dato è minore nel caso delle coppie (circa 2.200-2.500 kWh, per un range di prezzo che si aggira tra i 70€ e i 100€ al mese) e nel caso dei single (circa 1.500-2.000 kWh con una spesa mensile tra i 30€ e i 60€).
Naturalmente, si tratta di dati medi: a seconda delle esigenze e delle abitudini, i consumi possono essere diversi. Tuttavia, se i tuoi consumi superano questi valori, probabilmente ci sono aspetti su cui lavorare.
Cosa fare se arriva una bolletta troppo alta
La fretta non è una buona consigliera. La prima cosa da fare di fronte a una bolletta elettrica anomala, infatti, è cercare di capirne le cause.
Anche se pagare immediatamente può essere la reazione più istintiva, meglio prendersi del tempo per comprendere e indagare – anche insieme allo stesso fornitore – le ragioni dietro quegli importi così elevati.
In caso di bolletta della luce troppo alta procedi così:
- contatta il Servizio Clienti del tuo fornitore. Il numero di telefono e/o l’indirizzo e-mail a cui scrivere per ricevere assistenza sono indicati in ogni bolletta, con qualsiasi operatore energetico (Enel, A2A, Hera, ecc.).
- chiedi chiarimenti e dettagli. Una volta in contatto con il Servizio Clienti, chiedi spiegazioni su ogni singola voce in bolletta e spiega i tuoi dubbi. È dovere del fornitore essere chiaro nel rispondere a tutte le tue domande e risolvere le tue perplessità.
- decidi come procedere.
- Se l’importo è stato fatturato correttamente e non sei in presenza di errori da parte del fornitore, è tuo diritto chiedere la rateizzazione del pagamento. In questo modo, saldare il conto sarà più semplice e meno gravoso.
- Se emergono errori, irregolarità o punti poco chiari, è fondamentale documentare tutto. Conserva le comunicazioni con il fornitore, fotografa il contatore e raccogli tutta la documentazione relativa ai tuoi consumi precedenti. Questi elementi ti saranno utili per supportare eventuali reclami o contestazioni.
Il reclamo è possibile solo in certe situazioni. È però importante conoscere quando e come presentarlo, per potersi tutelare nel caso in cui si riveli necessario.
Quando e come fare reclamo?
In alcuni casi, fare reclamo è l’unico modo per tutelarsi da esborsi spiacevoli e ingiustificati. Questa procedura è necessaria ed è un diritto del consumatore nel caso in cui il fornitore non fornisca spiegazioni o nel momento in cui emergano chiari e inconfutabili errori di fatturazione.
È importante sottolineare che in caso di reclamo il fornitore può sospendere la fornitura in attesa di verificare la situazione e fornire risposta. Tuttavia, il fornitore non può avviare azioni di recupero credito in seguito al mancato pagamento della bolletta, almeno finché non fornisce adeguata risposta al reclamo.
Il reclamo deve contenere:
- i dati relativi al cliente e alla fornitura
- i riferimenti al contratto in essere e alla bolletta da contestare
- una descrizione dettagliata del problema riscontrato
- allegati con eventuale documentazione a supporto
Il reclamo generalmente può essere trasmesso attraverso un apposito modulo cartaceo, una comunicazione via PEC (Posta Elettronica Certificata), una raccomandata con ricevuta di ritorno, il numero verde o l’app clienti del fornitore.
Le modalità specifiche con cui fare richiamo possono variare da un fornitore all’altro. Per questo, è bene controllare in bolletta: in ognuna di esse devono essere indicate le modalità di presentazione di eventuali reclami.
Il fornitore è tenuto a fornire una risposta entro 40 giorni lavorativi. Nel caso in cui ciò non accada, il consumatore ha la possibilità di far valere i propri diritti anche attraverso la presentazione di un’istanza all’ARERA.
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Come prevenire le bollette luce troppo alte
Se da un lato è importante sapere come potersi tutelare in caso di bollette troppo alte, dall’altro è altrettanto importante fare tutto ciò che possiamo per fare per prevenire queste sgradevoli situazioni.
Per prima cosa è importante tenere monitorati i propri consumi, in modo da agire tempestivamente in caso di un utilizzo esagerato di energia elettrica, dispersioni di energia o malfunzionamenti del contatore. Per mantenere i consumi elettrici al minimo è bene tenere sotto controllo gli elettrodomestici più energivori (frigorifero, lavatrice, lavastoviglie, forno), utilizzare sistemi di illuminazione LED, ottimizzare i sistemi di riscaldamento e raffrescamento.
Altra azione essenziale per evitare una bolletta elettrica alta è l’analisi periodica della propria bolletta. Anche se può sembrare molto più comodo pagare ogni bolletta senza curarsi minimamente di nulla, questo può portare al ripetersi di addebiti errati, errori e stime lontane dalla realtà. È invece consigliabile prendersi del tempo ogni mese per analizzare la bolletta e verificare che tutti i dati riportati siano regolari e corretti.
Particolare attenzione deve essere dedicata anche alle comunicazioni del fornitore: variazioni tariffarie, modifiche contrattuali e nuovi servizi devono essere sempre comunicate in modo chiaro e con adeguato preavviso.
Per non incorrere in problemi, la scelta del giusto fornitore di energia elettrica è indispensabile. Il settore energetico, purtroppo, non è privo di fornitori disonesti e poco trasparenti. Se ti rendi conto che il tuo fornitore è poco disponibile, poco chiaro e non in linea con le tue esigenze, non esitare a cambiarlo.
Evitare definitivamente le bollette luce alte
Tutti i suggerimenti visti fin qui sono utilissimi per prevenire e difendersi da bollette eccessive e anomale. Tuttavia, ci sono altri modi per eliminare definitivamente questo problema.
Il modo principale consiste nel produrre autonomamente la propria energia pulita. Questo è possibile seguendo due vie alternative:
- installando pannelli fotovoltaici sul proprio tetto di casa;
- entrando a far parte di una cooperativa energetica.
Le cooperative energetiche (modello differente e più consolidato rispetto alle Comunità Energetiche Rinnovabili) permettono a chiunque – anche in contesti condominiali, in affitto, in edifici soggetti a vincoli storico-paesaggistici, ecc. – di produrre e autoconsumare energia pulita.
Ciò è possibile tramite la condivisione di grandi impianti fotovoltaici, costruiti grazie all’investimento (anche minimo) di coloro che scelgono di entrare a far parte della cooperativa energetica. Si tratta, a tutti gli effetti, di un fotovoltaico a distanza, accessibile a tutti.
In Italia, la prima cooperativa energetica è WeForGreen: da oltre 15 anni, il modello cooperativo di WeForGreen permette a tutti di abbandonare le dinamiche del mondo energetico e prendere il controllo della propria bolletta, contribuendo alla transizione energetica.
Se vuoi saperne di più, scarica gratuitamente la nostra guida al fotovoltaico a distanza oppure contattaci: siamo a tua disposizione per ogni domanda e curiosità.
