Giornata mondiale delle Zone Umide
Dal 2 febbraio del 1971 si celebra Giornata mondiale delle Zone Umide, per sensibilizzare rispetto a queste aree…
26/01/2023
Dal 2 febbraio del 1971 si celebra Giornata mondiale delle Zone Umide, per sensibilizzare rispetto a queste aree chiave per la biodiversità.
26/01/2023Ogni anno, il 2 febbraio si celebra in tutto il mondo la Giornata mondiale delle Zone Umide, World Wetlands Day (WWD), dedicata a lagune, stagni, laghi, paludi, risorgive.
Le Zone umide sono aree chiave per la biodiversità e, cosa meno nota, anche per la nostra sopravvivenza, in quanto importantissime riserve idriche che ci aiutano a difenderci da eventi meteo estremi come alluvioni e siccità.
Il WWD è anche un’occasione per commemorare la firma della Convenzione di Ramsar sulle zone umide nella città iraniana di Ramsar nel 1971.
Edizione 2023
Il tema dell’edizione 2023 (“È tempo di ripristinare le zone umide”) sottolinea l’urgente necessità di dare priorità al ripristino delle zone umide e invita un’intera generazione a prendere provvedimenti per far rivivere e ripristinare le zone umide degradate.
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Cosa fanno per noi le zone umide?
Le zone umide di acqua dolce e salata sostengono l’umanità e la natura. Sostengono il nostro sviluppo sociale ed economico attraverso molteplici servizi:
- Conservazione e purezza dell’acqua: trattengono e filtrano infatti la maggiorparte della nostra acqua dolde, rendendola potabile e priva di inquinanti
- Nutrimento: acquacoltura e risaie sono settori di produzione alimentare essenziali
- Sostegno all’economia globale: le zone umide forniscono servizi per un valore di 47 trilioni di dollari all’anno con più di un miliardo di persone che vi fanno affidamento per il proprio reddito.
- Ecosistema prezioso: Il 40% delle specie del mondo vive e si riproduce nelle zone umide. Ogni anno vengono scoperte circa 200 nuove specie di pesci nelle zone umide di acqua dolce.
- Protezione: Le zone umide forniscono protezione da inondazioni e tempeste Ogni acro di zona umida è infatti in grado di assorbire fino a 1,5 milioni di litri di acqua alluvionale. Le zone umide aiutano inoltre a regolare il clima, immagazzinando il doppio del carbonio rispetto alle foreste, con paludi salmastre, mangrovie e praterie di alghe che contengono anche grandi quantità di carbonio.
Le buone pratiche da seguire
Sul sito del “MedWet – The Mediterranean Wetlands Initiative” vengono riportate 7 buone pratiche che possono contribuire al ripristino delle Zone umide:
- Considerare la moltitudine di servizi forniti dalle zone umide naturali e cercare di riconquistarne un’ampia gamma
- Cercare di ricreare un ecosistema delle zone umide in grado di mantenersi
- Integrare le comunità e le industrie locali durante la pianificazione e l’implementazione.
- Identificare le cause del degrado e limitarle o eliminarle.
- Ripulire le aree degradate.
- Ripristinare la vegetazione nativa e la fauna selvatica, rimuovendo le specie invasive.
- Limitare l’accesso al sito, creando luoghi specifici per persone e animali.
Edizione 2022
Il tema dell’edizione 2022 (“Wetland action for people and nature”) è un appello ad investire capitale finanziario, umano e politico per salvare le zone umide del mondo dalla scomparsa e ripristinare quelle che abbiamo degradato.
Edizione 2021
Il tema dell’edizione 2021 (“Zone umide e acqua”) punta i riflettori sulle zone umide come fonte di acqua dolce e incoraggia azioni per ripristinarle e fermarne la perdita.