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Comunità energetiche: come funzionano e il modello WeForGreen

Un modello partecipativo che affonda le sue radici nella storia

Cosa sono le Comunità energetiche

Le Comunità energetiche costituiscono un modello di produzione e consumo responsabile grazie al quale l’energia diventa il veicolo per avvicinare persone e imprese alla filiera di produzione, creare cultura ecologica ed uno stile di vita sostenibile.

Le Comunità energetiche prevedono la realizzazione di impianti di produzione energetica da fonte rinnovabile di proprietà condivisa tra più soggetti che generano impatti positivi sui soggetti partecipanti e sulle comunità coinvolte di tipo:

  • ambientale grazie all’utilizzo dell’energia prodotta da fonti rinnovabili in un processo di transizione energetica;
  • economico grazie alla valorizzazione dell’energia prodotta (in termine di produzione e autoconsumo);
  • sociale grazie alla distribuzione equa dei vantaggi economici e alla condivisione di scelte responsabili tra i soggetti coinvolti;

La Comunità energetiche sono un soggetto identificato a livello di normativa europea (RED II) e italiana (D.Lgs 199/21) come promotrici della transizione energetica attraverso il coinvolgimento di cittadini, istituzioni e imprese.

WeForGreen affonda le sue radici nella storia

Le prime Comunità energetiche nascono in Europa negli anni ’90 del secolo scorso. Vengono costituite con l’obiettivo di promuovere la produzione ed il consumo di energia prodotta da fonti rinnovabili e coinvolgere i cittadini in un utilizzo, nuovo e razionale, dell’energia autoprodotta in modo condiviso. Ad oggi, diverse decine di migliaia di cittadini europei autoproducono la propria energia di casa grazie alla loro partecipazione a progetti comunitari.

La Comunità energetica è una realtà normata e riconosciuta a livello europeo, grazie anche all’ultima direttiva sulle rinnovabili RED II (Renewable Energy Directive), che prevede dei progressivi vantaggi sui consumatori che partecipano a questo modello energetico. Anche in Italia questo modello di società elettrica si sta diffondendo, soprattutto grazie alla spinta data dal D.Lgs 199/21.

La Lucense 1923 - Comunità energetica WeForGreen

La Comunità energetica WeForGreen ha origini storiche: affonda le sue radici nel lontano 1923, quando un gruppo di 26 famiglie del comune di Lugo di Grezzana (VR), siglarono la nascita della Società idroelettrica “La Lucense”, un progetto promosso con l’obiettivo di utilizzare le acque che scendevano dal Monte Tesoro per produrre energia elettrica e distribuirla tra i consumatori del paese e dei dintorni.

Una storia di sviluppo del territorio che nel 1999 ha ispirato i pronipoti di quel gruppo di cittadini a costituire ForGreen Spa, un progetto imprenditoriale che ha reinterpretato in chiave attuale quella stessa idea di Comunità energetica facendola confluire oggi in WeForGreen.

Come funziona WeForGreen

Gli impianti condivisi

Gli impianti fotovoltaici condivisi, che rappresentano il valore tangibile della Comunità energetica WeForGreen, vengono installati sui lastrici solari delle imprese che possiedono le caratteristiche tecniche ed infrastrutturali idonee. Grazie ad essi è possibile produrre ed immettere energia pulita nella Comunità energetica, permettendo ad altre imprese di beneficiarne.

I prosumer

Sono i soggetti che scelgono di partecipare attivamente alla filiera di produzione e consumo dell’energia all’interno della Comunità energetica. Si distinguono in tre categorie:

  • Autoconsumatori: le realtà che mettono a disposizione il proprio lastrico solare per la realizzazione dell’impianto fotovoltaico inserito in Comunità energetica e autoconsumano parte dell’energia prodotta
  • Autoproduttori: i soggetti e le realtà che investono economicamente nell’acquisto di quote dell’impianto e beneficiano dei ritorni che ne derivano. Attraverso il proprio investimento gli Autoproduttori rendono possibile la realizzazione dell’impianto fotovoltaico e possono mettere a disposizione i propri consumi in CER se territorialmente forniti dalla stessa cabina primaria
  • Consumatori locali: i soggetti e le realtà che, territorialmente fornite dalla stessa cabina primaria, mettono a disposizione i propri consumi all’interno della Comunità energetica, potendo beneficiare di un Bonus CER

La filiera di gestione

Sviluppo della Comunità energetica:

  • Identificazione ed implementazione del modello tecnico, economico, finanziario, societario e contrattuale
  • Realizzazione degli impianti condivisi
  • Aggregazione di tutti i soggetti che partecipano al progetto

Gestione della Comunità energetica::

  • Gestione dei flussi energetici, economici e finanziari derivati dall’attività di produzione
  • Gestione degli impianti di produzione
  • Gestione dei rapporti con le controparti (GSE, Agenzia Dogane, ARERA e altri enti e soggetti)
  • Gestione contabile e amministrativa della CER
  • Gestione dei soggetti che partecipano alla CER
  • Modelli di calcolo, gestione e distribuzione del valore generato

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