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Raccolta e riciclo del vetro, superati gli obiettivi del 2030

Secondo il rapporto Co.re.ve, nel 2019 gli italiani hanno differenziato 2.336.000 tonnellate di rifiuti. Il Rapporto annuale curato…

18/06/2020

18/06/2020Secondo il rapporto Co.re.ve, nel 2019 gli italiani hanno differenziato 2.336.000 tonnellate di rifiuti.


Il Rapporto annuale curato da Co.Re.Ve., il Consorzio Recupero Vetro, ha fotografato nel 2019 un’Italia sempre più virtuosa.

Gli italiani hanno infatti incrementato significativamente sia il consumo di imballaggi in vetro che la successiva raccolta e il loro riciclo a fine vita.

Il primo segnale positivo è rappresentato dalla quantità di rifiuti d’imballaggio in vetro recuperati dopo il consumo, grazie alla raccolta differenziata urbana: nel 2019 gli italiani hanno separato 2.336.000 tonnellate di rifiuti d’imballaggio in vetro, il 6,7% in più rispetto all’anno precedente. Dopo anni in cui i tassi di crescita maggiormente significativi si sono registrati nel Sud del Paese, impegnato in un’operazione di allineamento con il resto d’Italia, questa volta a guidare la “classifica” è il Centro, con un incremento dell’11,3% sul 2018: 432mila tonnellate di rottame di vetro raccolto, 44.169 in più rispetto all’anno precedente.

L’incremento maggiore in termini di raccolta pro capite si registra nelle regioni del Centro, dove nel 2019 ogni abitante ha differenziato in media 36,2 kg di imballaggi di vetro dopo il consumo, 3,8 kg in più rispetto all’anno prima.

Considerando che le Direttive europee in corso di recepimento del “pacchetto economia circolare” prevedono un obiettivo di riciclo del 70% al 2025 e del 75% al 2030, c’è di che essere soddisfatti.

Gli italiani sono tra i cittadini più virtuosi d’Europa per quanto riguarda la raccolta differenziata del vetro e i dati contenuti nel nostro rapporto annuale lo confermano – afferma Gianni Scotti, presidente di Co.Re.Ve. -. Il riciclo del vetro, da sempre modello esemplare di economia circolare, evolve costantemente anche dal punto di vista delle tecnologie impiegate e questo ci permette di incrementare le nostre performance. Basti pensare che in Italia, e solo in Italia, siamo in grado di utilizzare persino la “sabbia di vetro”, derivante dal recupero secondario degli scarti di processo, prodotti negli impianti di trattamento, come la “frazione fine” e gli scarti vetrosi derivanti dalla selezione degli inquinanti presenti nella raccolta, come la ceramica“.

Foto: FelixMittermeier da Pixabay 

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