Riforestare il pianeta grazie ai droni

Spargere semi e piantare alberi anche in zone remote o danneggiate dagli incendi: questo è l’obiettivo di alcune start up innovative che vogliono riforestare il pianeta utilizzando i propri droni.

Da un rapporto dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) emerge come, riforestando il pianeta con 1,5 miliardi di ettari di foreste si possa limitare l’innalzamento della temperatura di 1,5° del nostro pianeta, entro il 2050.

Ad oggi questo obiettivo sembra difficile da raggiungere e per questo motivo, alcune di start-up in tutto il mondo hanno deciso di fare la propria parte facendosi aiutare dai propri droni. Vi raccontiamo l’esperienza di una di queste.

Il progetto di Flash Forest

Flash Forest è una start-up canadese che possiede droni spara-semi, molto più veloci degli uomini e capaci di piantare i semi più in profondità.

I droni mappano l’area con un software in grado di identificare i luoghi migliori per la semina in base al terreno e alle piante esistenti.

Successivamente, vengono fatti volare in sciami e iniziano a far cadere con precisione i baccelli di semi, confezionati in una miscela brevettata che incoraggia i semi a germogliare settimane prima di quanto avrebbero altrimenti fatto, immagazzinando al meglio l’umidità. In questo modo le piantine possano sopravvivere anche durante i mesi di siccità.

In alcune aree, come i terreni collinari o nelle foreste di mangrovie, i droni utilizzano un dispositivo di sparo pneumatico che spara i baccelli più in profondità, anche in zone difficilmente raggiungibili dall’uomo.

Tutti gli alberi piantati appartengono a specie autoctone provenienti da banche dei semi locali.

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