La tua cooperativa energetica sostenibile
Area soci | Aderisci ora
Blog #WeForGreen #Share Innovazione sostenibile Progetti sostenibili

Cerotti “smart” per curare i coralli malati

Arriva dai laboratori delll’Istituto Italiano di Tecnologia l’innovazione in grado di curare i coralli. I coralli sono tra…

20/02/2020

20/02/2020Arriva dai laboratori delll’Istituto Italiano di Tecnologia l’innovazione in grado di curare i coralli.

I coralli sono tra le specie marine più minacciate dall’acidificazione delle acque dovuta al riscaldamento degli oceani. L’inquinamento in particolare ne rappresenta un grave pericolo, a fronte di un aumentata sensibilità a infezioni fungine, virali e batteriche e l’unica soluzione applicabile è stata fino ad oggi la totale o parziale rimozione della specie malata, onde evitare l’infezione dell’intera colonia.

Dopo mesi di studi, ricerche e test, gli scienziati dell’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) in collaborazione con il MaRHE Center (Marine Research and High Education Center alle Maldive) dell’Università di Milano-Bicocca potrebbero però aver trovato una soluzione al problema.

Si tratta di “cerotti smart” in grado di somministrare farmaci e antibiotici “corallo-mirati”. Completamente biocompatibili e biodegradabili, i cerotti possono essere applicati sulle parti malate dove rilasciano in modo controllato cure e antiossidanti, proteggendo al contempo la ferita da ulteriori attacchi.

Il metodo s’è rivelato efficace sia su scala medio piccola – in acquario – che potenzialmente su larga scala, nell’ambiente naturale. Condotti per dieci giorni in un acquario e per quattro mesi alle Maldive, i primi test effettuati sui coralli della specie Acropora muricata – una tra le più a rischio indicate dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (Iucn) – hanno già dato i primi risultati positivi.

Source: Rinnovabili.it – Foto: Pixabay

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito è protetto da reCAPTCHA, ed è soggetto alla Privacy Policy e ai Termini di utilizzo di Google.

Altri articoli che potrebbero interessarti