La tua cooperativa energetica sostenibile
Area soci | Aderisci ora
Blog #WeForGreen #Share Cibo sostenibile Innovazione sostenibile

Greencube, il micro-orto spaziale che sfama gli astronauti

Il progetto ENEA lancerà in orbita le prime colture idroponiche a ciclo chiuso, in grado di produrre cibo…

23/04/2020

23/04/2020Il progetto ENEA lancerà in orbita le prime colture idroponiche a ciclo chiuso, in grado di produrre cibo in condizioni estremamente diverse da quelle terresti.


Il progetto tutto italiano Greencube, alla cui realizzazione partecipano ENEA, Università Federico II di Napoli e Sapienza Università di Roma, nel ruolo di coordinatore e titolare di un accordo con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), è un orto che verrà coltivato ad una distanza di 6mila km dalla Terra per sfamare gli astronauti e salirà per la prima volta a bordo di un mini satellite, in occasione del volo inaugurale del vettore ufficiale VEGA-C dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA).

Il prototipo di micro-orto, spiega Enea, misura 30 x 10 x 10 cm e si basa su colture idroponiche a ciclo chiuso in grado di garantire per i 20 giorni di sperimentazione un ciclo completo di crescita di micro-verdure, selezionate tra quelle più adatte a sopportare le condizioni estreme extraterrestri.

 “Il sistema di coltivazione in orbita”, ha spiegato Luca Nardi, ricercatore del Laboratorio Biotecnologie Enea, “consentirà di massimizzare l’efficienza sia in termini di volume che di consumo di energia, aria, acqua e nutrienti e durante la missione verrà affiancato da esperimenti di coltivazione a terra in apposite camere per poter verificare gli effetti sulle piante, oltre che delle radiazioni, anche della bassa pressione e della microgravità”. 

Insieme ai ricercatori dell’Università Federico II di Napoli e della Sapienza di Roma, il progetto è da inquadrare nell’ambito della principale mission Enea: trasferire all’industria e alle pubbliche amministrazioni i risultati della ricerca scientifica in un’ottica di sviluppo economico sostenibile.

Infatti, i risultati e i dati acquisiti dall’osservazione del micro-orto spaziale si renderanno estremamente utili anche per l’avvio di progetti simili dedicati alla popolazione terreste: l’idea di poter coltivare del cibo in condizioni di scarsità potrebbe dimostrarsi decisamente preziosa anche sul nostro pianeta.

Foto di 현철 김 da Pixabay 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito è protetto da reCAPTCHA, ed è soggetto alla Privacy Policy e ai Termini di utilizzo di Google.

Altri articoli che potrebbero interessarti