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Progetto Cheers, la cella fotovoltaica che viene dall’uva

Debutta in occasione del Vinitaly, il prototipo solare ideato a Ca’ Foscari e realizzato con i residui della…

11/04/2019
Debutta in occasione del Vinitaly, il prototipo solare ideato a Ca’ Foscari e realizzato con i residui della vinificazione.

11/04/2019
La ricerca alla base del progetto Cheers – condotto dall’Università Ca’ Foscari Venezia, in collaborazione con l’Università degli Studi di Udine, Università di Malaga, Fondazione Università Ca’ Foscari Venezia e Vinicola Serena Srl e finanziata dalla Commissione Europea attraverso il programma Fondo Sociale Europeo – mira a valorizzare il principale prodotto di scarto di una grande azienda vinicola di Conegliano impiegando la feccia, residuo di lavorazione dei vini bianchi e rossi.

Questo sottoprodotto è estremamente ricco di composti, come ad esempio i polifenoli, che, grazie alle loro rilevanti proprietà biologiche, possono essere sfruttati per scopi industriali, con applicazioni nei campi nutrizionale, medico e cosmetico e persino energetico.

Quindi quale miglior trampolino di lancio del Vinitaly, la più grande manifestazione mondiale dedicata al vino, per presentare la prima cella fotovoltaica realizzata con i residui della vinificazione?

L’idea alla base dello studio è quella di recuperare la feccia ottenuta dalla lavorazione e chiarificazione dei vini, valorizzando tale rifiuto da smaltire e impiegandolo per la costruzione di celle fotovoltaiche a colorante organico. Non è ovviamente la prima volta che la ricerca sui pannelli solari organici si affida a pigmenti naturali estratti da ortaggi, fiori, frutti e pesino foglie. In questi anni sono state realizzate celle di Gratzel a base di coloranti quali carotene, la clorofilla, l’antocianina e il tannino, anche se con risultati molto contenuti in termini di efficienza.

Come funziona la nuova DSSC (dye-sensitized solar cell)?
Il colorante, estratto dagli scarti del processo di vinificazione, cattura la luce solare iniettando elettroni al semiconduttore, costituito da nanoparticelle di biossido di titanio poroso. L’elettrone generato è in grado di percorrere il circuito esterno, producendo corrente elettrica rinnovabile e sostenibile.

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