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Smart city, il futuro dell’Europa passa da qui

Assicurare all’Europa un futuro di prosperità tramite l’innovazione digitale e l’orientamento delle città verso una crescita consapevole ed intelligente. Questa la strada aperta dalla commissione europea, un progetto al quale il nuovo presidente Jean-Claude Juncker tiene molto.

02/10/2014

02/10/2014Assicurare all’Europa un futuro di prosperità tramite l’innovazione digitale e l’orientamento delle città verso una crescita consapevole ed intelligente. Questa la strada aperta dalla commissione europea, un progetto al quale il nuovo presidente Jean-Claude Juncker tiene molto.

A riprova dell’effettiva volontà di compiere un deciso passo avanti nella riconversione organizzata delle città europee, sono stati segnati in agenda 360 progetti dedicati, ai quali collaboreranno oltre 3000 organizzazioni attive nel settore dell’efficienza energetica, della sostenibilità ambientale e dell’innovazione culturale e sociale. Progetti che partiranno in seguito all’insediamento della nuova squadra della commissione europea, fissato per il primo novembre 2014.

I vari progetti saranno studiati ad hoc per rendere le città del vecchio continente più sostenibili, produttive e rivolte a moderni modelli di business, dato di particolare importanza grazie alla concreta possibilità di ideare nuovi risvolti lavorativi, con la conseguente creazione di innovativi modelli di lavoro, fresche figure professionali e nuove competenze specifiche che si andranno a unire ad un deciso innalzamento della qualità della vita dei cittadini.

Un progetto ambizioso, frutto dei cambiamenti e delle necessità del nostro tempo, incentrato non solo su aspetti prettamente tecnologici, sostenibili ed economici, ma soprattutto orientati verso una crescita culturale e sociale che valorizzi e tuteli le risorse disponibili, annullando differenze e problematiche che, nel nostro tempo, rallentano la spinta verso la società del futuro.

Secondo i dati, il programma di investimento della Ue potrà contare su un capitale stimato attorno a 800 miliardi di euro durante il periodo compreso tra il 2014 e il 2020, orientando la propria azione verso l’aumento della competitività delle imprese europee, stimolando la collaborazione e l’integrazione interregionale, promuovendo l’ICT (Information Communication Technology) nei vari livelli della società, apportando un efficacie piano di riduzione del consumo energetico e delle emissioni di CO2. Il neo presidente Junker, a riguardo, ha già annunciato la volontà di aumentare questo già di per sè sostanzioso fondo, con l’immissione di altri 300 miliardi di euro da devolvere a favore di programmi Ue dedicati alla crescita economica.

Buone notizie per il futuro della vecchia Europa, dal primo novembre si parte per il futuro, per un futuro migliore.

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