I ricercatori della Queensland University of Technology hanno impiegato minuscole particelle (chiamate punti quantici) di biossido di titanio raggiungendo la più alta resa mai registrata per la loro categoria in termini di conversione della luce in elettricità. L’obiettivo? Realizzare speciali pelli solari, film sottilissimi e flessibili in grado di spalancare le porte dell’integrazione fotovoltaica.
Il lavoro è stato guidato dal Professor Lianzhou Wang che ha spiegato quanto, grazie alla possibilità di essere trasformato in pellicole sottili, leggere e flessibili, il fotovoltaico a punti quantici eserciti una forte attrazione per gli scienziati che lavorano nel settore, nonostante questo tipo di tecnologia sia rimasta piuttosto indietro rispetto alle prestazioni delle celle solari standard sul mercato.
Gli scienziati dell’Università australiana hanno però compiuto un notevole passo in avanti, raggiungendo un nuovo record mondiale di efficienza del 16,6 per cento per una cella in perovskite; valore che è stato verificato attraverso test indipendenti.
“La nuova classe di punti quantici sviluppata dall’Università è flessibile e stampabile”, ha affermato il Professor Lianzhou Wang. “Questo apre una vasta gamma di potenziali applicazioni, inclusa la possibilità di usarla come pelle solare trasparente per alimentare auto, aerei, case e l’elettronica indossabile, potendo generare energia anche in condizioni di scarsa illuminazione”.
Source: Rinnovabili.it – Foto: Rinnovabili.it